L’allarme è già stato lanciato da parte degli esperti e gli addetti ai lavori stanno confermando che effettivamente il rischio che la crisi energetica si possa ripetere anche nell’inverno 2023 è senz’altro ben evidente.
Non c’è dubbio che la situazione nel Vecchio Continente, per quanto concerne la prossima stagione invernale, sarà strettamente e fortemente legata a quanto scenderanno le temperature nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. È chiaro che non bisogna perdere tempo nelle previsioni e, proprio per questo motivo, si sta già cercando di capire come sarà il Natale 2023 e se la crisi energetica sarà ancora ben presente tra noi o ci concederà un po’ di tregua.
È abbastanza facile intuire, quindi, come si dovrà continuare a prestare attenzione a tanti aspetti per cercare di ottenere un bel risparmio rispetto alla spesa finale. Confrontare le offerte luce e gas è modo efficace per trovare un gestore davvero conveniente: ne è un esempio CheTariffa.it, che offre sempre delle soluzioni molto interessanti e convenienti.
Quali sono le previsioni energetiche per il 2023
Secondo gli esperti, la situazione nel Vecchio Continente per il prossimo inverno sarà legata a doppio fila dalle temperature che ci saranno. Qualora il clima dovesse seguire un trend fin troppo caldo, è chiaro che non ci sarà la necessità di sfruttare grandi quantitativi di gas per il riscaldamento delle abitazioni.
Se da un lato le reti stanno cercando di lavoro per fare in modo che, nel corso dei prossimi mesi, ci siano sufficienti quantitativi sia di gas che di elettricità e garantire i giusti rifornimenti alle famiglie, gli esperti sono estremamente preoccupati che le medesime problematiche possano nuovamente ripresentarsi nel corso della prossima stagione invernale. Anzi, pare che in qualche caso le previsioni possano essere addirittura peggiori. Tra le altre cose, si vocifera pure che l’attuale crisi che sta colpendo il settore del gas, possa prolungarsi ancora di più.
Durante il mese di dicembre, infatti, una delle società di consulenza energetica più apprezzate e autorevoli nel Regno Unito ha messo in evidenza come ci sia il rischio che i prezzi del gas possano restare bloccati ad alti livelli fino al termine del decennio che stiamo vivendo. Tutto questo proprio nel periodo in cui la popolazione britannica, e non solo, sta facendo i cosiddetti salti mortali per poter pagare delle bollette sempre più alte e garantire il riscaldamento della propria abitazione.
Lo scenario che si prospetta da qui alla fine dell’anno
È chiaro che la situazione in Europa, come messo in evidenza da parte degli esperti, sarà legato alle temperature e al clima che caratterizzano l’Europa. Se farà freddo, i rischi di una nuova crisi saranno dietro l’angolo, ma se le temperature saranno un po’ più alte, ecco che gli stoccaggi europei di gas rimarranno con maggiori riserve nel momento in cui la stagione invernale terminerà. In questo modo, sarà senz’altro molto più semplice per l’Europa provvedere alla ricostituzione delle proprie scorte nel corso dell’estate, anche senza avere a disposizione il gas che arriva dalla Russia.
In Gran Bretagna, a quanto pare, ci sarà una maggiore quota derivante dall’uso dell’energia eolica, che darà senz’altro una mano con la fornitura di energia elettrica. Ad ogni modo, c’è ancora un forte clima di incertezza che regna in merito a determinati produttori di elettricità a carbone e nucleare.
Insomma, il rischio principale è che la prossima estate i gasdotti che al momento collegano la Russia e l’Europa potrebbero essere bloccati. È chiaro che buona parte delle importazioni del gas in Europa dovrà avvenire usufruendo di apposite navi che arrivano dagli Usa, piuttosto che dal Qatar oppure da altre nazioni produttrici, anche se in ogni caso il numero delle metaniere in tutto il mondo è limitato.