La guerra tra Ucraina e Russia ha avuto degli effetti negativi non soltanto dal punto di vista militare ma, come già osservato, anche per quanto riguarda l’economia e la posizione di numerosi stati europei relativamente alla vicenda; nel corso dei mesi sono state numerose le polemiche, a proposito dell’invio delle armi, delle sanzioni alla Russia, delle complicazioni relative all’importazione di gas russo e tanto altro ancora. Tra le misure da tenere sicuramente sotto controllo c’è quella relativa al grano, la cui questione diventa sempre più spinosa, negli ultimi mesi, a causa del comportamento di alcuni stati europei.

Ma che cosa sta succedendo?

Per comprenderlo, bisogna analizzare tutta la situazione passo dopo passo.

La cancellazione dei dazi sul grano proveniente dall’Ucraina da parte dell’Unione Europea

Il primo passaggio da considerare, a proposito della questione sul grano che sta interessando diversi paesi europei, riguarda la decisione – da parte dell’Unione Europea – di cancellare i dazi sul grano proveniente dall’Ucraina.

Questa decisione è stata presa in pieno periodo di guerra per supportare l’economia del paese, martoriato e invaso dalla Russia, in un programma di sostegno bellico ed economico all’Ucraina, impegnata in una guerra sicuramente molto logorante sotto tutti i punti di vista; cancellare i dazi sul grano ucraino è, però, stato associato a meccanismi di speculazione sullo stesso, rivenduto inevitabilmente a prezzi più bassi e, quindi, potenzialmente pericoloso per le economie locali.

La posizione di Polonia, Ungheria e Slovacchia

Nel corso di pochissime settimane, i tre paesi di Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno deciso di agire superando la cancellazione dei dazi in Unione Europea e vietando le importazioni di grano dell’Ucraina; ufficialmente, la posizione è stata maturata sulla base della volontà di proteggere le economie dei paesi, che si basano fortemente sulla componente agricola: importando, a prezzo vantaggioso, il grano dall’Ucraina, l’economia locale sarebbe stata svantaggiata, con conseguenze – sostengono i paesi in questione – potenzialmente tragiche.

C’è da aggiungere anche che una posizione così tanto estremizzata ha motivi certamente politici: la Polonia sarà presto impegnata con le elezioni e l’ultra destra al potere può contare sul voto degli agricoltori e degli abitanti delle campagne, in percentuale molto elevata all’interno del paese; dunque, sfavorire il loro lavoro con un programma di importazione dall’Ucraina avrebbe sicuramente minato l’esito delle elezioni.

Stesso dicasi anche di Slovacchia e Ungheria, che tendono così a rafforzare una linea anti-comunitaria di cui negli anni si è spesso parlato, potendo includere anche (non è ancora sicuro) Romania e Bulgaria, che starebbero pensando di unirsi al programma. Intanto, il ministro dell’agricoltura in Ucraina ha già fatto sapere che è in atto un tentativo di conciliare le parti, dal momento che la sola Polonia costituisce il 10% delle esportazioni di grano, dunque un’assenza di tale riferimento potrebbe essere potenzialmente catastrofica.

La posizione dell’Italia rispetto alla questione del grano dell’Ucraina

Mentre in alcuni paesi come Ungheria e Polonia le importazioni sono state bloccate, in Italia c’è stato un aumento vertiginoso delle importazioni, pari al 193% in più rispetto al passato; si tratta di un dato esorbitante che, da parte di Coldiretti Cuneo, è stato commentato in modo assolutamente negativo: l’ipotesi, che si trova alla base dell’atteggiamento italiano, è che non siano stati rispettati gli accordi, che avrebbero visto nel grano ucraino, non oggetto di dazi, un modo per contrastare la carestia in Nord Africa e nei paesi dell’Asia. Agendo in maniera illecita, però, il grano sarebbe maggiormente importato in Italia a seguito di numerose speculazioni sul prezzo, così da risparmiare sul suo utilizzo.

Si tratterebbe, qualora fosse vero, di una notizia negativa non soltanto per la città di Cuneo ma anche per tutto il paese; intanto, in attesa di aggiornamenti in questione, se vuoi saperne di più a proposito della situazione del grano e di altre notizie in tema, visita il sito di cuneodice.it e scopri tutto sulla città, così da rimanere sempre aggiornato.

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