Il mondo dei Tarocchi affascina centinaia di persone. La curiosità verso questo elemento olistico nasce dalla voglia degli esseri umani di conoscere e scoprire il proprio futuro. Tuttavia, bisogna chiedersi da dove viene quest’ arte divinatoria e perché continua ad avere un impatto tanto forte sull’umanità. Continua la lettura su alphabetcity.it per restare sempre aggiornato su questo e altri argomenti simili curiosi e interessanti.

LA NASCITA

Le carte dei tarocchi hanno origini medioevali e paiono derivare o dai geroglifici del libro di Thoth, o dalla pratica cinese dell’I Ching. Tuttavia, la storia ufficiale e storicamente certificata dei tarocchi ha origine nel XV secolo d.C, secolo in cui esplose l’interesse per le carte da gioco. Sembra che il primo ad usufruire di un primo mazzo di Tarocchi fu il Duca Visconti. Le carte predissero l’arrivo di un erede e così avvenne. Il mazzo utilizzato raffigurava le sedici divinità del Pantheon greco. Dal 1700 in poi i Tarocchi mutano, assumendo la forma dei famosi 22 Arcani Maggiori. La loro figura rappresenta il percorso che l’essere umano dovrebbe percorrere per ottenere l’illuminazione. Questa versione dei Tarocchi è quella maggiormente usata tutt’oggi e hanno ancora lo scopo di condurci verso la luce o, anche, verso le nostre zone d’ombra.

I VARI TIPI DI TAROCCHI

Come dicevamo nel paragrafo precedente, i mazzi dei Tarocchi hanno affrontato differenti fasi ed hanno assunto molteplici forme. Ancora oggi, ogni cartomante predilige un tipo di mazzo e non è affatto scontato che si tratti di quello con all’interno gli Arcani Maggiori.
Abbiamo i Tarocchi di Marsiglia che prendono il nome dall’omonima città francese. Sono composti da un mazzo contenente 56 carte di quattro semi delle carte napoletane: bastoni, spade, coppe e denari. In aggiunta abbiamo 21 trionfi e la carta del Matto. Ogni seme ha dieci carte numerate e quattro di corte: il fante, il cavaliere, la regina e il re. Gli Arcani, in questo caso, i trionfi guidati dalla carta del Matto.
I Tarocchi del Mantegna che furono realizzati da artisti della nota scuola ferrarese. Ci troviamo davanti ad un mazzo diviso da due serie, composte da 50 incisioni, le cui radici storiche affondano nel XV secolo. Per secoli, gli storici dell’arte hanno attribuito le incisioni al pittore Andrea Mantegna. Assistiamo alla rappresentazione di cinque temi principali: Apollo, le muse, le condizioni dell’uomo, le arti liberali, i principi definiti cosmici e i principi cristiani.
Il Tarocchino bolognese che, invece, ha origini differenti. La storia ritiene che il suo inventore fu Francesco Antelminelli Castracani Fibbia, un nobile che cercò riparo presso la corte bolognese dei Bentivogli. In origine il mazzo possedeva 78 carte, oggi se ne usano 62.  Queste 62 carte sono suddivise in 5 pali: un primo palo è composto da 22 carte (i Trionfi) e altri 4 pali con 10 carte ciascuno, denominati Semi. I Trionfi sono quindi formati da 21 numeri più la carta del Matto.

I TAROCCHI “OCCULTI”

Molto spesso i Tarocchi vengono identificati con il mondo dell’occulto o delle credenze religiose. Da cosa dipende questa credenza? Sicuramente a causa delle sue origini incerte e varie che sembrano coinvolgere le culture sia occidentali che orientali. Alcuni ritengono che i Tarocchi nascano dalle Rune scandinave e quindi dal culto del Dio Odino. Il fattore occulto nasce a causa delle doti divinatorie dei tarocchi e cioè grazie all’energia psichica utilizzata. Le origini arcaiche fanno sì che questi Arcani, per l’appunto, siano costantemente in contatto con le basi della vita sulla Terra. Proprio per questo loro potere, assumono il ruolo divinatorio che può dare indicazioni veritiere sul nostro futuro, poiché esso risulta costantemente contaminato dal nostro passato o da azioni passate. La fascinazione per il mondo dei tarocchi non avrà mai fine, poiché sarà impossibile staccare l’uomo dalla propria storia.

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