La nuova stagione calcistica ha preso il via in tutta Europa. I maggiori campionati sono iniziati e i tifosi sono tornati a sostenere i propri beniamini. Specialmente in Serie A, dove sembra regnare un certo equilibrio tra le big. Sono partite tutte piuttosto bene, in particolare Roma, Napoli, Milan, Inter e Lazio. Hanno faticato più del previsto, invece, l’Atalanta di Gasperini, che alla seconda giornata ha pareggiato contro il Bologna in casa e, a sorpresa, la Juventus di Massimiliano Allegri, tornato a Torino dopo le due parentesi di Sarri e Pirlo. Proprio di questo parleremo nelle prossime righe, nel tentativo di capire come la Vecchia Signora abbia cambiato stile di gioco in questo triennio.
Partiamo dalla prima grande differenza: Cristiano Ronaldo. È vero che anche Allegri ha avuto modo di allenare il portoghese prima del suo arrivederci qualche anno fa, ma non potrà fare lo stesso in questa stagione, dato che il fenomeno lusitano è tornato al Manchester United durante la sessione estiva del calciomercato. Ovviamente, però, non è solamente CR7 a modificare il volto di una Juventus che per forza di cose cambierà drasticamente rispetto al recente passato. La squadra di Maurizio Sarri, oggi alla Lazio, era molto votata al gioco veloce e offensivo. Non è un caso, infatti, che lo schema tipico del tecnico toscano si basasse su un possesso di palla a volte estremizzato ma rischioso per la velocità nella propria tre quarti, seguito da improvvise aperture per gli esterni di attacco o verticalizzazioni per la punta centrale, spesso inquadrata nella figura proprio di Ronaldo. In fase difensiva, invece, i giocatori della retroguardia mettevano in atto una vera e propria marcatura a zona, mentre quelli dal centrocampo in su tentavano di intromettersi subito nelle linee di passaggio degli avversari, in modo da costringere l’altra squadra a tentare una giocata complicata, che tenda a far perdere il possesso del pallone. Moduli preferiti: 4-3-3 o 4-3-1-2.
La Juventus di Pirlo, invece, preferiva, a livello offensivo, tentare la costruzione dal basso, facendo girare parecchio il pallone e puntando sia sullo scambio di posizioni dinamico dei centrocampisti centrali che sugli scatti a alternati verso l’area avversaria dei due esterni. Nella fase di non possesso l’ex fantasista bianconero si affidava a una solida difesa a tre uomini, che diveniva a 4 con l’aiuto alternato dei due esterni di centrocampo, mentre trequartisti e mediani tentavano di pressare alto il portatore di palla avversario. Una tattica che non sempre ha funzionato e che ha portato la squadra a concedere troppi calci piazzati dal limite dell’area, regalando numerose potenziali occasioni da gol in ogni partita, specie quando il filtro in mezzo al campo non lavorava a dovere per il pressing troppo alto e non ben organizzato. Modulo preferito: 3-4-1-2.
La Juventus di Allegri, invece, l’abbiamo già vista e apprezzata per diversi anni, nonostante diversi giocatori in rosa fossero diversi da quelli attuali. Le difficoltà di apprendere nuovamente un gioco completamente diverso da quello di Sarri e Pirlo, abbinato all’addio di CR7, stanno creando qualche difficoltà alla squadra, che sicuramente avrà modo di riprendersi in corso d’opera, come credono anche gli addetti ai lavori e gli esperti di calcio che studiano moduli, statistiche e numeri delle quote dell’offerta di scommesse sportive su Internet. La Vecchia Signora, come detto, cambierà completamente faccia sia in fase offensiva che difensiva. In attacco, infatti, la manovra sarà più semplice, con un giro palla essenziale e conservativo, che spesso implica anche l’uso delle corsie esterne e cambi di gioco, e lanci a cercare l’inserimento o la sponda della punta. In difesa, invece, i centrali proveranno ad alzare il baricentro, andando a caccia degli avversari anche oltre la trequarti e cercando di mantenere le linee tra i reparti abbastanza chiuse. Modulo preferito: 4-4-2.